RISONANZA MAGNETICA APERTA
La RM Aperta
Fino ad alcuni anni fa una percentuale di Pazienti sottoposti all’esame di risonanza magnetica poteva riscontrare problematiche nell’atto pratico di esecuzione dell’indagine. La struttura a tunnel infatti poteva creare fenomeni di claustrofobia [1, 3] o limiti di larghezza sui pazienti corpulenti o con spalle molto larghe.
Negli anni sono stati commercializzati quindi i magneti chiamati solitamente “aperti”, che genericamente sono costituiti da due grosse parti poste superiormente ed inferiormente al Paziente. Seppur di aiuto a limitare I fenomeni di claustrophobia, questo tipo di apparecchiature non raggiunge le performance tecniche e di qualità di imamgine che invece caraterizzano I magneti con forma classica. [2] . Ancora queste apparecchiature a struttura più aperta possono comunque presentare le stesse problematiche rispetto ad eventuali dimensioni del paziente oltre I limiti della norma.
ANCHE LE RM A TUNNEL SONO APERTE
L’ultima generazione di magneti ad elevate prestazioni (quelli presenti nelle nostre machine RM) ha la caratteristica di unire l’elevata qualità di immagine ad una spaziosità senza precedenti. I magneti sono arrivati fino a soli 140cm di lunghezza (come l’altezza di un bambino di 10 anni) e di ben 70 cm di diametro. Con queste dimensioni più della metà degli esami viene effettuata con il capo del paziente completamente al di fuori del tunnel, e anche nei rimanenti non si verificano più intolleranze dovute all’ambiente chiuso. Le nuove apparecchiature a tunnel corto e largo assicurano il Massimo equilibrio tra qualità di imagine, velocità, confort per il Paziente [4] .
In due piccole immagini abbiamo visualizzato due delle situazioni più tipiche, la prima con l'arto inferiore in esame (e quindi con il capo completamente fuori) e il secondo con lo studio della spalla per dimostrare quanto il capo e gli occhi del Paziente siano vicini all'estremità opposta del tunnel.
Il Paziente deve essere assicurato anche dal fatto che 'operatore è sempre in contatto visivo ed audio e che per qualsiasi problema anche minimo è possibile intervenire tempestivamente.
Vedi anche la pagina dedicata alle nostre Soluzioni per pazienti claustrofobici
Bibliografia
1.BMC Med Imaging. 2011; 11: 4. Published online 2011 Feb 10. doi: 10.1186/1471-2342-11-4 PMCID: PMC3045881
Reduction of claustrophobia during magnetic resonance imaging: methods and design of the "CLAUSTRO" randomized controlled trial
Judith Enders, Elke Zimmermann, Matthias Rief, Peter Martus, Randolf Klingebiel, Patrick Asbach, Christian Klessen, Gerd Diederichs, Thomas Bengner, Ulf Teichgräber, Bernd Hamm, and Marc Dewey.
2.PLoS One. 2013 Dec 31;8(12):e83427. doi: 10.1371/journal.pone.0083427. eCollection 2013.
High-field open versus short-bore magnetic resonance imaging of the spine: a randomized controlled comparison of image quality.
Enders J, Rief M, Zimmermann E, Asbach P, Diederichs G, Wetz C, Siebert E, Wagner M, Hamm B, Dewey M.
3.J Magn Reson Imaging. 2007 Nov;26(5):1322-7.
Claustrophobia during magnetic resonance imaging: cohort study in over 55,000 patients.
Dewey M, Schink T, Dewey CF.
4.Clin Neuroradiol. 2011 Sep;21(3):141-4. doi: 10.1007/s00062-011-0075-4. Epub 2011 May 20.
Wide, short bore magnetic resonance at 1.5 t: reducing the failure rate in claustrophobic patients.
Hunt CH, Wood CP, Lane JI, Bolster BD, Bernstein MA, Witte RJ.
Eventuali Chiarimenti
Per eventuali chiarimenti relativi alle modalità di esecuzione degli esami è possibile consultare le nostre documentazioni dettagliate disponibili nella pagina degli approfondimenti, oppure nell'elenco degli esami RM effettuati. Il nostro personale è comunque a vostra completa disposizione anche per un appuntamento mirato ad affrontare problematiche relative a precedenti episodi di claustrofobia o problematiche verificatesi durante esami RM eseguite con apparecchiature differenti.